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martedì 25 settembre 2012

Le nostre letture

“Noi lo vediamo. È lo stesso del lupo. Egli attacca e offende. E noi diciamo: questo non è l’uomo. Egli fa con freddezza come fa il lupo. Ma questo toglie che sia l’uomo?”


Dopo l’atroce scavo dentro l’Uomo disumanizzato e disintegrato, resta da definire chi siano gli uomini...

Il messaggio finale è di speranza, ma è una speranza che cresce sopra un terreno raso al suolo da un’esplosione atomica. 



"L’uomo, si dice. E noi pensiamo a chi cade, a chi è perduto, a chi piange e ha fame, a chi ha freddo, a chi è malato, a chi è perseguitato, a chi viene ucciso. Pensiamo all’offesa che gli è fatta, e la dignità di lui. Anche a tutto quello che in lui è offeso, e ch’era, in lui, per renderlo felice. Questo è l’uomo.
Ma l’offesa che cos’è? È fatta all’uomo e al mondo. Da chi è fatta? E il sangue che è sparso? La persecuzione? L’oppressione?
Chi è caduto anche si alza. Offeso, oppresso, anche prende su le catene dai suoi piedi e si arma di esse: è perché vuol liberarsi, non per vendicarsi. Questo anche è l’uomo. Il Gap anche? Perdio se lo è! Il Gap anche, come qui da noi si chiama ora, e comunque altrove si è chiamato. Il Gap anche. Qualunque cosa lo è anche, che venga su dal mondo offeso e combatta per l’uomo. Anch’essa è l’uomo.
Ma l’offesa in sé stessa? È altro dall’uomo? È fuori dall’uomo?
Noi abbiamo Hitler oggi. E che cos’è? Non è uomo? Abbiamo i tedeschi suoi. Abbiamo i fascisti. E che cos’è tutto questo? Possiamo dire che non è, questo anche, nell’uomo? Che non appartenga all’uomo?
[...]
Diciamo oggi: è il fascismo. Anzi: il nazifascismo. Ma che cosa significa che sia il fascismo? Vorrei vederlo fuori dell’uomo, il fascismo. Che cosa sarebbe? Che cosa farebbe? Potrebbe fare quello che fa se non fosse nell’uomo di poterlo fare? Vorrei vedere Hitler e i tedeschi suoi se quello che fanno non fosse nell’uomo di poterlo fare. Vorrei vederli a cercar di farlo. Togliere loro l’umana possibilità di farlo e poi dire loro: Avanti, fate. Che cosa farebbero?"

(dal capitolo CVII)



lunedì 17 settembre 2012

Le nostre letture

Le “Affinità Elettive” di Goethe: eterno dilemma tra passione e ragione.
La lettura di un classico di Wolfgang Goethe - fondamentale per la formazione di un gusto letterario e di una sensibilità estetica - pone interrogativi, per certi versi inquietanti, sulla effettiva capacità dell’essere umano di gestire le emozioni in situazioni estreme.


“Un cuore che cerca, sente bene che qualcosa gli manca; ma un cuore che ha perduto, sa di cosa è stato privato”
Le affinità elettive di Wolfgang Goethe è un romanzo che riesce a coinvolgere 
e,  nonostante la complessità , è un’opera ancora molto attuale.

mercoledì 5 settembre 2012

...non solum scire aliquid artis est, sed quaedam ars etiam docendi. (Cicerone, De Legibus, 2, 47)


  Chi legge, vive anche le vite altrui. Ma poiché una vita esiste in relazione con le altre vite, chi non legge non entra in questa relazione, e dunque non vive nemmeno la propria vita, la perde. La scrittura registra il lavoro del mondo.
 «Mentre veniva preparata la cicuta, Socrate stava imparando un’aria sul flauto. “A cosa ti servirà?” gli fu chiesto. “A sapere quest’aria prima di morire”».Cioran
Italo Calvino, “Perché leggere i classici”, Mondadori, 1981.


sabato 1 settembre 2012

Settembre: è tempo di tornare

 
 
"Interrogo i libri e mi rispondono. E parlano e cantano per me.
Alcuni mi portano il riso sulle labbra o la consolazione nel 
cuore. Altri mi insegnano a conoscere me stesso e mi 
ricordano che i giorni corrono veloci e che la vita fugge via."

Francesco Petrarca
chi sa leggere si è costruito le basi necessarie per la sua realizzazione futura.

Ragazzi

Vi informo che ,nel quadro delle attività propedeutiche all'inizio dell'anno scolastico, sono previste verifiche scritte e orali sui romanzi letti durante le vacanze estive.

 A presto !