Siamo su Dienneti

mercoledì 12 ottobre 2011

ORLANDO FURIOSO

SCHEMA STRUTTURALE DEL PRIMO  CANTO

Partiamo da una considerazione di  Calvino  :« L’Orlando Furioso è un’immensa partita di scacchi che si gioca sulla carta geografica del mondo, una partita smisurata, che si dirama in tante partite simultanee. La carta del mondo è ben più vasta d’una scacchiera, ma su di essa le mosse d’ogni personaggio si susseguono secondo regole fisse come per i pezzi degli scacchi. » I.Calvino-Una enorme scacchiera quindi, con tanti personaggi e intrecci che si sovrappongono.....vediamo di venirne a capo

L'Orlando Furioso è un'opera aperta , nel senso che-come osserva Italo Calvino-è senza principio e senza fine, quasi rifiutasse di iniziare e di terminare. Ma anche senza contare l'inizio e la fine del poema, è un fatto che il mondo ariostesco, in tutte le sue componenti, si muove in uno spazio e in un tempo aperti. La stessa struttura generale del poema è "aperta", in quanto le vicende non si lasciano racchiudere in un tempo e in uno spazio definiti e circoscritti, ma si muovono tra tanti centri narrativi, senza basarsi su punti stabilie senza seguire una trama coerente e lineare. La straordinaria libertà di movimento dei personaggi ariosteschi negli spazi e nei tempi di questo mondo irreale non dà luogo , tuttavia, a un risultato di disordine, di frammentarietà e di anarchia narrativa.
Espressione della libertà inventiva di Ariosto è senza dubbio la sua tecnica narrativa.Spicca , in primo luogo,quella che potrebbe essere definita la tecnica del "DIFFERIRE"le storie. Nell'Orlando Furioso personaggi e vicende si alternano incessantemente  sulla scena: l'autoreinterrompe improvvisamente il racconto di un episodio, spesso proprio nel punto culminante, per creare una pausa o per passare alla narrazione di un'altra vicenda, così da differire il racconto e riprenderlo poi a tempo debito.Questa tecnica può essere detta dell'entrelacement cioè dell'intreccio.
Del resto lo stesso Ariosto paragona il proprio poema a una" gran tela" o ad un arazzo.E' un procedimento di straordinario effetto che che alimenta l'attesa del lettore e ne solletica la curiosità.Perchè tuttavia il lettore non si perda nel mondo della fantasia e venga richiamato alla realtà e alla ragione interviene un'ulteriore risorsa narrativa: di tanto in tanto l'autore si fa avanti in prima persona  e prende la parola per proporre spunti di valutazione legati al buon senso, riportando ad un livello di concreta e plausibile quotidianità il contenuto favoloso della narrazione.
Questi interventi diretti dell'autore confermano in ogni caso la grande importanza del lettore per l'Ariosto.Nelle sue dichiarazioni di poetica, in effetti, è sempre tenuto in considerazione il punto di vista del lettore, le sue attese, le sue esigenze e il suo modo di accostarsi all'opera letteraria.

Il primo canto contiene tutti i temi conduttori in nuce e la molteplicità di caratteristiche del poema.In particolare , pone subito in primo piano il tema della ricerca.Nel canto l'oggetto della ricerca è Angelica, simbolo degli innumerevoli e mutevoli traguardi che tutti i personaggi dell'Orlando Furioso continuamente e vanamente si porranno.L'inchiesta è tema tradizionale della letteratura cavalleresca , con risvolti anche religiosi, che Ariosto rivisita.Le ricerche dei personaggi dell'Orlando furioso sono senza traccia, senza scopo, senza frutto; non hanno un fine prestabilito, non hanno un senso ultimo che non sia lo stesso ricercare.Non a caso la ricerca avviene nella selva, luogo simbolo dell'intricodel caso,dell'errare spaesato dei cavalieri all'inseguimento di qualcuno o qualcosa che sempre sfugge e sempre si trasforma. E' una selva senza strade , senza vie d'uscita, molto diversa da quella da cui ha preso le mosse il viaggio dantesco. La selva di Ariosto è lo spazionè positivo nè negativo di chi erra in circolo senza misura e senza meta, spinto da desideri indefiniti e inappagati, libero di scegliere, ma incapace di fermarsi e di capire. Entrambe le selve sono metafore della vita. 





Nessun commento: