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domenica 18 settembre 2011

La politica al servizio del bene collettivo

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Quale personaggio del passato potrebbe aiutarci a ripartire?

NICCOLO' MACHIAVELLI

                                                        
                                                          
Secondo una tradizione ormai consolidata , Machiavelli è considerato il fondatore della politica come scienza. Il punto di partenza fondamentale di questa scienza, secondo Machiavelli, è l'osservazione della realtà effettuale, cioè delle cose come sono davvero. Questa osservazione è fondamentale per raggiungere un bene prefissato, cioè l'utile, concetto che nell'arte della politica , sostituisce quello generico di" bene". E l'utile per Machiavelli, è il bene collettivo.
Il politico è visto come un individuo geniale, coraggioso e astuto, che mette in pratica l'autonomia della politica attraverso la propria "virtù", cioè la propria capacità di leggere la realtà di comprenderla.
Colui che possiede la virtù sa cogliere le occasioni che la realtà offre e sa agire di conseguenza, sfruttando la propria esperienza e il proprio sapere teorico.E'in questo modo che si può tentare di dominare la Fortuna, cioè il caso: studiando il modo di agire degli uomini, quindi gli avvenimenti del passato e della contemporaneità; da tale studio, traendo poi leggi generali che aiutano il politico a volgere ogni situazione a vantaggio proprio e del paese.
Spirito eminentemente realistico, si sarebbe interamente votato all'azione concreta  e nelle sue opere avrebbe trasfuso questo forte senso della realtà e questo pragmatismo , nel quale risiederebbe la ragione della sua importanza come pensatore politico.Teorico dello stato moderno, appartiene di diritto alla storia del pensiero prima ancora che a quello della letteratura.
Ma negli ultimi tempi è emerso un modo nuovo di accostarsi a questa grande figura. Machiavelli , in sostanza, sarebbe principalmente un letterato ,nel senso rinascimentale del termine: nutrito di cultura classica , coltivò diversi generi letterari e si interessò anche di problemi squisitamente espressivi, come la questione della lingua.
In effetti Machiavelli si trova sul crinale che separa la stagione del Rinascimento pieno, caratterizzata dalla fiducia nelle possibilità dell'uomo di governare il proprio destino, e la crisi del Rinascimento segnata invece dalla dolorosa percezione dei limiti dell'agire umano e dell'impossibilità di calare l'ideale dentro il mondo reale.
Gli anni in cui visse M.furono anni di crisi sia per quanto riguardava la situazione politica italianagenerale sia per la città di Firenze in particolare.Terminato il periodo del  governo di Gerolamo Savanarola(1498) , Firenze ,colpita da una lunga crisi economica,visse un duro scontro tra popolo e magnati, dovette subire le pesanti ingerenze della Francia e del Papato, vide l'alternarsi , nel giro di pochi anni, di diverse forme di governo(Repubblica e Signoria).
In tale contesto storico-politico si trovò a operare Machiavelli, un intellettuale borghese di formazione umanistica che fece della libertà e della spregiudicatezza le basi del suo pensiero.

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