Siamo su Dienneti

venerdì 14 gennaio 2011

NATURALISMO

Gustave Courbet. Gli spaccapietre. 1849. Olio su tela. Già a Dresda, Gemaldegallerie, l'opera è stata distrutta durante la seconda guerra mondiale.

 

Si intende per naturalismo, più che un movimento, una corrente di opinione, nata in Francia durante la grande rivoluzione industriale, per l'influenza del pensiero scientifico e filosofico (positivismo) e delle nuove ideologie politiche e sociali.
I PRECURSORI :l'interesse per i fenomeni sociali era già presente nel realismo sociologico di Honorè De Balzac ,che nella sua “Commedia Umana”aveva analizzato personaggi appartenenti a diverse generazioni e a diversi ambienti.
Ma fu G.Flaubert lo scrittore che i naturalisti indicheranno come loro maestro.Egli infatti nei suoi romanzi aveva impresso una svolta radicale alla tradizione del realismo romantico:
nei contenuti,mostrando l'impossibilità di continuare a nutrire romantiche illusioni(in particolare l'amore e l'idealismo politico) in un tempo e in una società contrassegnati ormai dal grigiore e dalla banalità quotidiana;
nello stile, adottando una rigorosa impersonalità che sopprimeva gli interventi diretti e  i commenti del narratore su vicende e personaggi, così frequenti nella tradizione romantica del primo Ottocento.
I MAGGIORI RAPPRESENTANTI
Il maggiore rappresentante del naturalismo fu Émile Zola, che ne fu il teorico e divulgatore il quale si vantava di avere adottato nello scrivere gli stessi metodi di indagine degli scienziati; prodotto di questa scelta fu il grande ciclo di romanzi dei Rougon-Macquart.
La poetica fu elaborata da Zola il quale ne fissò I principi nella teoria del romanzo sperimentale, per la quale lo scrittore:
  • non deve inventare ma osservare la realtà per poi riprodurla oggettivamente;
  • nella rappresentazione dei fatti egli deve attenersi alle leggi scientifiche che spiegano i comportamenti sociali;
  • la sua scrittura deve essere un documento oggettivo dal quale non deve trasparire alcun intervento soggettivo dell'autore.
Nell'elaborare la sua poetica Zola fece propria la formula dello storico H.Taine , IL quale sosteneva che le azioni umane sono determinate da tre fattori: il momento storico,l'ambiente sociale, la razza e cioè i fattori ereditari.
I TEMI prediletti della narrativa naturalista furono chiaramente antidealistici e antiromantici:
  • la vita quotidiana con il suo grigiore, la sua banalità, le sue piccole ipocrisie e la sua meschinità
  • le passioni morbose al limite della patologia psichiatrica,la follia, il crimine;
  • le condizioni di vita delle classi subalterne, specie del proletariato urbano, vero esempio di patologia sociale prodotto dalla miseria: prostituzione,alcolismo, delinquenza minorile.
La scelta di tali temi faceva sì che la narrazione naturalista portasse con sè una forte carica di denuncia sociale.

vedi Simbolismo
approfondimenti Naturalismo e Verismo

1 commento:

abraxasas ha detto...

nulla è cambiato dal naturalismo fino a giorni nostri.Tanti autori fino ai giorni nostri hanno messo in guardia l'uomo dalla cultura occidentale del meccanicismo positivismo.Mi rivolgo all'autrice ,che con grande dote ha descritto benissimo la realtà di allora e gli affanni in cui la vita dell'eesenza umana non ha fatto nessuna evoluzione, anzi si è sempre rifugiata nelle gabbie delle logiche razionali.
DA un decennio sono sorti in Francia dei Philo-cafè dove sono nati movimenti di pensiero che abbracciavano anche il naturalismo.
Le consiglio un testo formidabile
"SOCRATE AL CAFFE "
dove i temi citati sono messi in rilievo e dove l'autore prevede delle mutazioni sociali che si stanno verificando
complimenti per il lavoro svolto