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lunedì 31 gennaio 2011

Shoah, Giorno della memoria. Ricordiamoci del 27 gennaio 1945

La scrittrice emiliana Ebe Mirka Bonomi
 CI  ha inviato la testimonianza di  un grande maestro , Giuseppe Selmi che, nei campi di concentramento, durante la seconda guerra mondiale, ha eseguito un concerto spirituale e in uno dei suoi spostamenti,il M.Selmi ebbe modo di stringere amicizia con Gianrico Tedeschi e con Primo Levi entrambi  sopravvissuti  come lui all'orrore de quell'inferno.
TESTIMONIANZA AFFINCHE' SI RICORDI L'UOMO NEI SUOI DUE OPPOSTI.GIUSEPPE SELMI.


IL MIO CONCERTO SPIRITUALE NATO IN UN "CASTELLO DI LEGNO".

Fu dunque nell'ottobre 1943,in una baracca del campo di concentramento di Tàrnopol (tra Kiev e Varsavia) che in una mattina sulle cinque,dopo aver dormicchiato alla meglio,quasi in una specie di delirio febbrile (causato anche dal vivere di quel momento e in quell'ambiente sempre così ossessivo e allucinante) l'autore si svegliò con la netta sensazione di avere come "suonato e udito" fino a pochi istanti prima un curioso ed aureo concerto in una specie di sonoro ed aureo sogno.
Nella mente era ancora ben viva la "panoramica generale" del Concerto che si svolgeva in un esauribile cantare del violoncello,intercalato da belle Cadenze e con impasti sonori dolcissimi,diremmo celestiali.
Nella eccitazione particolare di quel momento,primo pensiero dell'autore,fu di poter fissare almeno un qualcosa di tanto bel Concerto.Ma la mente umana non è purtroppo come una macchina fotografica! Pur tuttavia l'autore teneva con sè,sotto il proprio "castello di legno" (giaciglio) una piccola valigetta con dentro la "sua vita" (pezzetti di carta anche la più strana e mozziconi di matite con cui fissare note e notine di temi musicali,di abbozzi di studi e pezzi; il tutto come in un allucinante lavoro giornaliero per non far morire d'inedia anche la mente e lo spirito).
E così, nel semibuio di quella baracca,a quell'ora ancora "addormentata",più scrivendo a lettere che non a note musicali,l'autore fissò per appunti la "costruzione sonora" il più verosimilmente vicina a quella "udita" poco prima.
Naturalmente il lavoro fu rifinito in tutte note musicali nei giorni e mesi che seguirono (trascrivendolo in più copie in minuscoli libriccini per paura che fogli più grandi fossero poi requisiti nelle varie perquisizioni che avvenivano durante i trasferimenti da un campo di concentramento all'altro).
Ma poco prima del S.Natale 1943 il "Concerto" (divenuto Spirituale in relazione alla sua nascita,ai suoi temi e al suo svolgersi) era giù fissato nelle sue linee generali.
La foto sopra a sinistra riproduce uno dei libriccini (contenuto in una mano per dimostrarne la piccola dimensione) dove appunto fu fissato tutto il "Concerto Spirituale".Nel disegno in basso
l'ambiente dove è nato il "Concerto Spirituale"; una baracca con i famosi "castelli".Giuseppe Selmi

Esprimiamo  la nostra infinita gratitudine alla Gentilissima scrittrice per questa toccante testimonianza..

SHOAH  :UN SITO POETICO

1 commento:

michele ha detto...

Secondo il filosofo tedesco Theodor W.ADORNO ,quanto è avvenuto ad Auschwitz esclude per sempre qualsiasi ottimismo sulla natura umana, sulla storia e sulla civiltà.E' la negatività assoluta.
Ragazzi, chiedetevi come si giunse alla Shoah,voi siete il futuro e dovrete lottare percè simili crimini non avvengano mai più.Ho fatto un'incursione sul blog e mi complimento per la didattica innovativa che vi fa onore.Cari saluti da un vecchio prof.

Michele Rando