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lunedì 9 novembre 2009

LA RELATIVITA' DEI VALORI E DELLA LETTERATURA


LUDOVICO ARIOSTO


Ariosto appare come l’incarnazione più genuina dello spirito del Rinascimento. Ricerca la libertà, è interprete di un nuovo tipo di spirito, quello laico. Dice no ai dogmi. La Corte del 500 è l’ambiente ideale per una produzione letteraria come quella di A. poiché era formata da cavalieri, cortigiani e borghesi. Autore lontano da pose letterarie e autocelebrative, lontano dagli encomi e molto realista: non si illude circa il potere e la fama degli intellettuali. La scrittura nel 500 assume il valore di mondano strumento di autodifesa o di arma d’attacco. Rappresenta, inoltre, nel suo grado più elevato, il tentativo di mettere ordine in una realtà complessa e ambivalente. Tuttavia anche la scrittura e i suoi valori sono sottoposti alle leggi della relatività generale, e da qui nascono il distacco e l’ironia che dominano lo stile di Ariosto. L’abilità dell’Ariosto risiede nel saper costruire un’opera che nelle sue parti risponda alle regole del modello.
Le satire mettono a fuoco la condizione subalterna dell'intellettuale cortigiano agli inizi del '500.Nella satira I in particolare, Ariosto mentre giustifica il proprio rifiuto di seguire il cardinale Ippolito in Ungheria, si lancia in un'appassionata difesa della libertà individuale continuamente insidiata nella vita servizievole del cortigiano.

1.L'aurea mediocritas in Ariosto fu una soluzione espressiva e una scelta di vita.Spiegate l'affermazione.
2.Leggete l'articolo qui (Repubblica 8 novembre 2009) e commentate .

ANTONELLA SALVA'

Eugenio Scalfari nell’articolo pubblicato riprende tutta la storia prima e dopo il crollo del muro. Io invece vorrei rilevare che dopo il crollo del Muro, lo scontro fra le due Italie (anticomunista-postcomunista) si riaccende, con fiammate inimmaginabili fino a quel momento. Il conflitto si trasforma in un feroce regolamento di conti. La sinistra postcomunista cavalca con spregiudicatezza le inchieste della magistratura che azzerano la politica del governo. Per il fronte anticomunista è una golpe, io credo che per riequilibrare il potere giudiziario di sinistra nasca quello mediatico della destra.Sono Berlusconiana convinta!







1 commento:

Anonimo ha detto...

Sera prof.essa.

Eugenio Scalfari nell’articolo pubblicato riprende tutta la storia prima e dopo il crollo del muro. Ciò che voglio rilevare e che dopo il crollo del Muro, lo scontro fra le due Italie (anticomunista-postcomunista) si riaccende, con fiammate inimmaginabili fino a quel momento. Il conflitto si trasforma in un feroce regolamento di conti. La sinistra postcomunista cavalca con spregiudicatezza le inchieste della magistratura che azzerano l’intero ceto politico di governo. Per il fronte anticomunista è un golpe. E per riequilibrare il potere giudiziario di sinistra, nasce quello mediatico della destra: Silvio Berlusconi.

Antonella Salvà