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lunedì 11 febbraio 2008

Percorso poetico: Fuga del tempo e invito alla gioia


QUESTA E'
UN'UNITA' in cui, senza fare un insegnamento specifico della letteratura, si incomincia ad introdurla. Per motivare gli studenti, si parte da un testo molto bello che è stato messo in musica da Branduardi. La prima ora
è dedicata alla motivazione ed all'approccio globale del testo. Mediante l'esplicitazione si introducono agli studenti alcune parole senza le quali non è possibile la comprensione del testo: Bacco, Arianna, ninfe, satiretti, Mida.

1. Guarda queste immagini. Insieme ai tuoi compagni prova a descriverle e immaginare una storia.

Dopo aver anticipato la storia di Bacco e Arianna ed aver esplicitato i termini chiave, si prende contatto con il testo.
Caravaggio,
Bacco adolescente,
particolare, Uffizi,
Firenze, 1590-1593
Giulio Carpioni,
Bacco e Arianna,
particolare, Treviso, 2. Ascolta questa canzone, cantata da Angelo Branduardi, e scrivi le parole mancanti. Dopo averla ascoltata una prima volta, prova a rileggere il testo: ti puoi aiutare confrontandolo con la parafrasi.

Michelangelo,
La Sibilla Delfica,
particolare, Palazzi Vaticani,
Volta della cappella Sistina
Roma, 1508-1512. IL TRIONFO DI BACCO E ARIANNA

Quest'è Bacco e Arianna
belli e l'un dell'altro _________:
perché il tempo fugge e inganna,
sempre insieme stan _________.
Queste ninfe ed altre genti
sono allegre _________.
Chi vuol esser lieto sia:
di doman non c'è certezza.

Questi lieti _________
delle ninfe innamorati,
per caverne e per _________
han lor posto cento agguati;
or, da Bacco riscaldati,
ballan, _________ tuttavia.
Chi vuol esser lieto, sia:
di doman non c'è certezza.

Queste ninfe anche _________
da lor esser ingannate;
non può fare _________
se non gente rozze e ingrate;
ora, insieme mescolate,
suonan cantan tuttavia.
Chi vuol esser lieto, sia:
di _________ non c'è certezza.

Mida vien dietro a costoro:
ciò che tocca _________ diventa.
E, che giova aver tesoro,
s'altri poi _________?
Che dolcezza vuoi che senta
chi ha sete tuttavia?
Chi vuol esser lieto, sia:
di doman non c'è certezza.

Donne e giovinetti amanti,
viva Bacco e viva Amore!
_________ suoni, balli e canti!
Arda di dolcezza il core!
Non fatica! Non dolore!
Ciò __________, convien sia.
Chi vuol esser lieto, sia:
di doman non c'è certezza.

Quant'è bella giovinezza
che si fugge tuttavia!
Chi vuol esser lieto, sia:
di doman non c'è certezza.
Lorenzo de' Medici detto Il Magnifico

Questi sono Bacco e Arianna belli ed infiammati d'amore l'uno dell'altro: dal momento che il tempo scappa ed inganna, stanno sempre insieme e felici. Queste ninfe ed altre genti sono tuttavia allegre. Chi vuole essere lieto, lo sia: non c'è alcuna certezza del domani.

Questi allegri piccoli satiri innamorati delle ninfe, hanno teso loro cento agguati nelle caverne e nei boschetti; ora, scaldati dal vino di Bacco, tuttavia ballano e saltano. Chi vuole essere lieto, lo sia: non c'è alcuna certezza del domani.

Queste ninfe amano essere ingannate dai satiri; non può rifiutare l'amore se non la gente rozza ed ingrata; ora, mescolate a loro, tuttavia suonano e cantano. Chi vuole essere lieto, lo sia: non c'è alcuna certezza del domani.

Re Mida li segue: tutto ciò che tocca diventa oro. Ma a che serve avere un tesoro, se non si fa la felicità degli altri ? Tuttavia che piacere della riocchezza vuoi che senta uno come Mida, che ha sete perché non può bere: l'acqua si trasforma in oro? Chi vuole essere lieto, lo sia: non c'è alcuna certezza del domani..

Donne e giovani amanti, viva Bacco e viva Amore! Ognuno suoni, balli e canti! Il cuore si infiammi di dolcezza! Nessuna fatica! Nessun dolore! Ciò che deve accadere è bene che accada. Chi vuole essere lieto, lo sia: non c'è alcuna certezza del domani.

Come è bella la giovinezza che comunque se ne va! Chi vuole essere lieto, lo sia: non c'è alcuna certezza del domani.
La lezione continua cliccando in.IT
A questo punto potrete cimentarvi con il percorso...
Carm., I, 11 di Orazio

Tu ne quaesieris (scire nefas) quem mihi, quem tibi
finem di dederint, Leuconoe, nec Babylonios
temptaris numeros. Ut melius quidquid erit pati,
seu pluris hiemes seu tribuit Iuppiter ultimam,
quae nunc oppositis debilitat pumicibus mare
Tyrrhenum: sapias, vina liques et spatio brevi
spem longam reseces. Dum loquimur, fugerit invida
aetas: carpe diem, quam minimum credula postero.

Odi, I, 11

Tu non chiedere mai, che non si può, qual destino gli dèi
abbian pronto per me, per te, Leucònoe, né ti curar di oroscopi
babilonesi. Meglio, quel che verrà, prender così com'è.
Se molti inverni dio ci darà, o sarà questo l'ultimo
che spumeggiante scaglia il Tirreno contro le rupi a infrangersi:
metti giudizio, mescimi vino, le tue speranze regola
giorno per giorno. Mentre parliamo, l'ora è già scorsa rapida.
Cogli il tuo tempo; meno che puoi fìdati del domani.


E' questa l'ode in cui forse meglio si armonizzano e si ricompongono in un equilibrio magico diversi temi: il pensiero ricorrente della morte, la presenza di un simposio invernale, il vino e la conversazione con la donna "finchè parleremo avremo l'illusione di fermare il tempo che in realtà nel momento in cui lo viviamo sta già fuggendo". Orazio non dà precetti morali ma in tono colloquiale e sommesso fa una riflessione sull'esistenza: è inutile porsi tante domande, ciò che conta nella vita sono le gioie piccole, i momenti preziosi da cogliere e assaporare nella quotidianità. Il carpe diem appare connesso con il divieto: "non pensare al domani". E' il pensiero della morte, inscindibile da quello del tempo che fugge, che egli cerca di rimuovere.
Passione



-L'ardore della sua passione viene manifestato nel Carme 5 di Catullo attraverso la frase "Dammi mille baci , e ancora cento , dammene altri mille e ancora cento..."

"Vivamus mea Lesbia,atque amemus,

Rumoresque senum severiorum

Omnes unius aestimemus assis.

Soles occidere et redire possunt;

Nobis cum semel occidit brevis lux,

Nox est perpetua una dormienda.

Da mi basia mille, deide centum,

Dein mille altera, dein seconda centum,

Deinde usque altera mille, deinde centum.

Dein, cum milia multa fecerimus,

Conturbabimus illa, ne sciamus,

Aut ne quis malus invidere possit,

Cum tantum sciat esse basiorum."

"Dobbiamo mia Lesbia vivere, amare,

le proteste dei vecchi tanto austeri

tutte, dobbiamo valutarle nulla.

Il sole può calare e ritornare,

per noi quando la breve luce cade

resta una eterna notte da dormire.

Baciami mille volte e ancora cento

poi nuovamente mille e ancora cento,

e dopo ancora mille e ancora cento,

e poi confonderemo le migliaia

tutte insieme per non saperle mai,

perché nessun maligno porti male

sapendo quanti sono i nostri baci".


Il componimento è immaginato in un colloquio a due. Il nome di Lesbia è associato ad un momento di felicità e di abbandono.E un' immagine di quella straordinaria stagione che corrisponde alla pienezza dell'amore. In particolare nella coppia di verbi "vivamus atque amemus" sta l'affermazione di valore di un sentimento che assume un significato importante, tanto più in una società che aveva confinato il sentimento fra i passatempi minori.

Il poeta afferma di non voler tenere in considerazione le dicerie dei moralisti, ma di voler pensare soltanto ai piaceri e all'amore, alle passioni che la vita gli offre. Egli si rivolge direttamente alla sua donna e la invita a non dare ascolto " ai vecchi troppo severi".
clicca qui CATULLO

Eccovi uno schema del lavoro che dovrete svolgere a casa

SCHEMA DEL PERCORSO DIDATTICO


Presentazione del contesto storico-culturale
Lettura e analisi metrica del carme 5 di Catullo
Lettura e analisi metrica dell'ode I,11 di Orazio
Analisi morfo-sintattica e stilistica
Lavoro in gruppi: ipotesi di traduzione
Lavoro in gruppi e approdo a un testo unico
Il tema della fugacità del tempo in Lorenzo il Magnifico,
in Catullo e in Orazio.
Verifica 2 h.

3 commenti:

Anonimo ha detto...

cara prof le rispondo al suo post..

n°1:
-ardenti;
-contenti;
-tuttavia;
-satiretti;
-boschetti;
-salton;
-hanno caro;
-a Amor riparo;
-doman;
-oro;
-non si contenta?;
-Ciascun;
-c'ha a esser.

n°3:
1/B;
2/A;
3/C;
4/B.

n°4:
belli_________brutti;
allegre_______scontente;
riscaldati____raffreddati;
rozze_________curato;
dolcezza______amarezza;
amore_________odio;
fatica________ozio;
giovinezza____vecchiaia.

n°5:
belli__________bellezza;
allegre________allegria;
riscaldati_____riscaldata;
rozze__________rozzezza;
dolcezza_______dolce;
amore__________amoroso;
fatica_________faticoso;
giovinezza_____giovane.

n°6:
-chi vuol esser lieto,sia___esortazione;
-che dolcezza vuoi che senta___invocazione;
-ciascun apra ben gli orecchi__esortazione;
-ciascun suoni,balli e canti____esortazione;
-ciò c'ha a esser,convien sia___esortazione.

Anonimo ha detto...

Personaggio:Leonardo Da Vinci;

Epoca: 1452/1519- Rinascimento;

Luoghi significativi:Firenze, Milano, Roma, Francia, Pisa, Bergamo, Venezia, Genova;

Avvenimenti significativi:
denuncia per sodomia(1476);

Cariche raggiunte:fece parte di una commissione per stabilire dove collocare il David di Michelangelo; si occupò del prosciugamento delle paludi Pontine(progetto approvato, ma non realizzato);

Personaggi famosi frequentati:
Botticelli, Michelangelo, Ludovico il Moro, Lorenzo il Magnifico, Isabella d'Este, Cesare Borgia.

Francesca Auditore, Sonya Marino, Yvonne Sgroi, Giovanni Sciuto, Sandro Del Popolo, Lucia La Guzza, Manuela Casella, Alessia Rapisardi, 2°E

5 B ha detto...

Cari ragazzi,
occorre precisare che le vostre risposte fanno riferimento alla prima parte delle domande contenute IN.it.
La prof.