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venerdì 29 febbraio 2008

La mimesi della parlata popolare (Cap.XIV)


"Lo dicevo io,- riprese Renzo:-già le storie si raccontano anche da noi. E poi la cosa parla da sè.Mettiamo, per esempio, che qualcheduno di costoro che voglio dir io stia un pò in campagna, un pò in Milano: se è un diavolo là, non vorrà essere un angiolo qui; mi pare."
Qualunque sia il modo adottato per riportare i pensieri e le parole dei personaggi, al narratore resta ancora una scelta da fare: rispettare la cultura del parlante o filtrare le parole e i pensieri con la propria.
A Renzo non viene risparmiato nulla, nemmeno di presentarsi per il montanaro, per il giovine di campagna che effettivamente è: per come pensa, insomma agisce, beve, parla e sproloquia.Un esempio lo abbiamo nella cura con cui il Manzoni riferisce la sua arringa per la strada, dopo l'assalto alla casa del vicario e l'intervento di Ferrer.Di tale arringa egli riporta tutto, con perfetto stile mimetico( imitativo), strafalcioni compresi.I discorsi di Renzo dunque costituiscono l'aspetto più interessante del capitolo, costruito con la tecnica della scena ed è la giustizia la fonte ispiratrice della sua eloquenza appassionata.
Alla luce del discorso tenuto in strada, Renzo vi sembra un rivoluzionario impegnato ad abbattere il potere costituito oppure un riformatore che aspira a una maggiore democrazia e a una maggiore equità sociale, pur nel rispetto del sistema politico dell'epoca? Spiegate le ragioni della vostra scelta.

GIADA GIUFFRIDA
Renzo con un linguaggio semplice, ricco di termini che, appartengono al registro basso della lingua si fa portavoce della verità. La sua ingenuità, lo spinge a commettere molti errori, di cui egli però non riesce a cogliere la portata, essendo appunto inesperto, il montanaro che si trova per la prima volta in città, e per giunta in una situazione molto particolare e strana. E' proprio in virtù di questa ingenuità che Renzo può rivelarsi assetato di giustizia, portando avanti il suo ideale fondato sul sogno di una società capace di realizzare, attraverso graduali riforme, i principi di libertà per tutti e, quindi, anche per lui.
Resta anche confermato quanto si diceva in precedenza a proposito del rapporto del narratore con Renzo: da un lato una forte spinta di identificazione, grazie a cui Renzo è il portavoce popolaresco dell'ideale di giustizia manzoniano; ma dall'altra la necessità di seguire l'iter di maturazione e di quasi iniziazione del suo personaggio, il quale, proprio per avere ingenuamente detto la verità, dovrà pagare per questo e mettere in campo tutte le sue arti per sottrarsi ad una fine tanto terribile quanto immeritata.
SANDRO DEL POPOLO
salve prof ecco la mia risposta al suo post

Renzo come ci descrive Manzoni è molto ingenuo e purtroppo per lui questa ingenuità lo porta a commettere degli errori che saranno solo fonti di guai. Infatti facendosi portavoce del popolo diviene un uomo desideroso di giustizia, nonostante egli inzialmente avesse deciso di tenersi fuori da questi problemi.
E' da sottolineare che Renzo è particolarmente coinvolto anche a causa delle ingiustizie che ha subito in precedenza da parte di Don Rodrigo ,questo spiega perchè Renzo quando si improvvisa oratore in mezzo alla folla fa sempre riferimento alle sue vicende personali e alle ingiustizie che ha subito.

2 commenti:

GIADA GIUFFRIDA ha detto...

Renzo con un linguaggio semplice, ricco di termini che, appartengono al registro basso della lingua si fa portavoce della verità. La sua ingenuità, lo spinge a commettere molti errori, di cui egli però non riesce a cogliere la portata, essendo appunto inesperto, il montanaro che si trova per la prima volta in città, e per giunta in una situazione molto particolare e strana. E' proprio in virtù di questa ingenuità che Renzo può rivelarsi assetato di giustizia, portando avanti il suo ideale fondato sul sogno di una società capace di realizzare, attraverso graduali riforme, i principi di libertà per tutti e, quindi, anche per lui.
Resta anche confermato quanto si diceva in precedenza a proposito del rapporto del narratore con Renzo: da un lato una forte spinta di identificazione, grazie a cui Renzo è il portavoce popolaresco dell'ideale di giustizia manzoniano; ma dall'altra la necessità di seguire l'iter di maturazione e di quasi iniziazione del suo personaggio, il quale, proprio per avere ingenuamente detto la verità, dovrà pagare per questo e mettere in campo tutte le sue arti per sottrarsi ad una fine tanto terribile quanto immeritata.

Sandro ha detto...

salve prof ecco la mia risposta al suo post

Renzo come ci descrive Manzoni è molto ingenuo e purtroppo per lui questa ingenuità lo porta a commettere errori che saranno solo fonti di guai. Infatti lui facendosi portavoce del popolo diviene un uomo desideroso di giustizia, nonostante egli inzialmente aveva deciso di tenersi fuori da questi problemi.
è da sottolineare che Renzo è particolarmente di giustizia anche a causa delle ingiustizie che ha subito in precedenza con la donna che ama,Lucia.